Recensioni
Alcune recensioni di testi consigliati per la lettura estiva che hanno la caratteristica di avere attinenza, più o meno stretta, con l'ambito matematico-fisico.
D. Guedj – Il teorema del Pappagallo – Super Pocket
E. A. Abbott – Flatlandia – gli Adelphi
H. M. Enzensberger – Il mago dei numeri - Einaudi
Daniel Kehlmann - La misura del mondo – Feltrinelli
Kitty Ferguson – L'uomo dal naso d'oro Tycho Brahe e Giovanni Keplero: la strana coppia che rivoluzionò la scienza - Longanesi
Malba Tahan – L'uomo che sapeva contare - Salani
Lucy & Stephen Hawking - La chiave segreta per l'universo – Mondadori
Roy Lewis - Il più grande uomo scimmia del Pleistocene – Adelphi
Denis Guedj - Zero o la cinque vite di Aémer – TEA
Denis Guedj - Il metro del mondo – TEA
Denis Guedj
Il Teorema del pappagallo
editore Longanesi & C.
Prezzo € 8,90 collana La Gaja scienza anno 2000 pp. 562
Dove comincia questa storia? In Amazzonia, quando un cercatore d'oro, che ha deciso di raccogliere (con mezzi non sempre leciti) tutte le opere matematiche più importanti del mondo, scompare misteriosamente? In un capannone del mercato dalle pulci di Clignancourt, a Parigi, dove un ragazzino strappa un pappagallo dalle mani di due loschi individui e se lo porta a casa, battezzandolo poi con il singolare nome di Nofutur? Oppure nell'antico Egitto, quando Talete, grazie alla collaborazione di uno sconosciuto fellah, riesce a misurare l'altezza della piramide di Cheope? Dove finisce questa storia? In Sicilia, in un altipiano spazzato dal vento in cui sorge la presunta tomba di Pitagora? In una radura del Sudamerica, con decine di uccelli di ogni specie, taglia, colore, piumaggio, che ascoltano, in assoluto silenzio, un loro simile? Oppure a Cambridge, quando un giovane studioso-offre al mondo la dimostrazione di uno dei teoremi più discussi della Storia, quello di Fermat? In realtà, non ha molta importanza decidere dove comincia (o finisce) questa storia. Come una retta, si allunga all'infinito in entrambi i sensi; come un numero, può essere sempre aumentata di un'unità. Perché é la storia dell'etema sfida dell'uomo all'ignoto, dell'incessante desiderio di poter finalmente,conoscere il mondo che ci circonda. E' la storia della matematica. Sorpresi? Allora provate a seguire tre vivaci ragazzini, la loro enigmatica madre, un libraio-filosofo e il pappagallo Nofutur in questa avventura. Séoprite con loro com'è stato inventato lo zero, gli oscuri segreti dei matematici persiani, le incredibili vicissitudini di Cardano e Tartaglia; percorrete in loro compagnia la grande biblioteca di Alessandria, la lunghissima (interminabile?) successione dei decimali di JI, le strade di Parigi del xviu secolo. E sarete ancora più sorpresi. Perché, alla fine, l'«arida», «dura» matematica vi sembrerà avvincente e trascinante proprio come un romanzo.
Edwin A. Abbott
Flatlandia. Racconto fantastico a più dimensioni
editore Adelphi
collana Biblioteca Adelphi anno 1966 pp. 171 Prezzo € 8,00
Il potenziale romanzesco della geometria, come di ogni altra disciplina rigorosa, è enorme. Il reverendo e pedagogo Edwin Abbott (1838-1926), che per molti tratti è avvicinabile al suo contemporaneo Lewis Carroll, ne ha dato una dimostrazione memorabile in questo racconto. Mondo bidimensionale abitato da segmenti, triangoli, quadrati, poligoni vari e sublimi circoli, la Flatlandia (o Paese del Piano) ci viene descritta con perizia etnologica e candido humour da un suo abitante, un eccellente Quadrato. In quel mondo, le gerarchie sono immediatamente evidenti: si passa dai volgari e spigolosi Triangoli (gli operai), ai più rispettabili Quadrati e Pentagoni (i professionisti) e ai nobili Poligoni, che si approssimano indefinitamente ai Circoli (i sacerdoti), nei quali la bruta natura angolare è del tutto annullata. Le donne sono Segmenti, e implicita nella forma è la loro natura bassa e infida, ma supremamente potente e temibile, che viene illustrata in alcune pagine di esilarante misoginia. Siamo introdotti alla complessa legislazione e agli insoluti problemi della Flatlandia; veniamo a conoscere la storia spesso drammatica del paese. E infine assistiamo agli emozionanti incontri del Quadrato narratore con il mondo unidimensionale della Linelandia (o Paese della Linea) e con la sconvolgente realtà dello spazio tridimensionale, scoperta attraverso il dialogo con una Sfera. Si rivela a questo punto la sottigliezza speculativa del libro. Il lettore tridimensionale è partito da una posizione di onnisciente superiorità: ció che per gli abitanti della Flatlandia è oscuro e inestricabile, appare a lui con assoluta evidenza, cosl come il nostro mondo, oscuro e inestricabile, potrebbe apparire a una maligna divinità che lo avesse creato come un giocattolo imperfetto. Ma questo meccanismo di mondi concentrici, incompatibili e incomunicanti, in realtà mette in dubbio i nostri stessi punti di riferimento, e il libro si chiuderà con la inquietante ipotesi di una Quarta Dimensione. In un gioco di specchi, questa ultima supposizione ci fa intendere che il nostro mondo tridimensionale è probabilmente osservato da un mondo ulteriore con la stessa superiorità e indifferenza che noi mostriamo verso gli abitanti della Flatlandia, e la prospettiva si apre cosi su una molteplicità di mondi diversamente ciechi e ignari, incapsulati l'uno nell'altro. Non è mancato chi ha voluto vedere nel racconto di Abbott una sorprendente anticipazione della teoria einsteiniana, e infatti il libro è diventato ghiotta lettura di matematici e scienziati. Ma Flatlandia è un universo fantastico, minuscolo e perfetto e, come tale, resta innanzitutto un esercizio inesauribile dell'immaginazione.
ENZENSBERGER HANS M.
IL MAGO DEI NUMERI UN LIBRO DA LEGGERE PRIMA DI ADDORMENTARSI, DEDICATO A CHI HA PAURA DELLA MATEMATICA
Editore : EINAUDI RAGAZZI Pubblicazione : 11/2002 Numero di pagine : 241 Prezzo : € 12,00
(Super ET pp. 263 € 10,20)
TRAMA:
Roberto detesta la matematica, non ci capisce nulla! Ma una notte, in sogno, incontra un piccolo e collerico diavolo che pretende di insegnargliela giocando. Nel corso di dodici notti, il diavolo lo accompagna nello strano e appassionante mondo dei numeri; le cifre prendono vita, le leggi e i meccanismi che le governano diventano sempre più affascinanti. Strapazzato da questo maestro così esigente Roberto impara a giocare con le radici quadrate, le frazioni e, improvvisamente, capisce tutto! E così anche il lettore che, insieme a Roberto, viene invogliato ad addentrarsi in quest'universo misterioso ma appassionante. Età di lettura: da 10 anni.
Recensione del libro a cura di Maria Teresa Perotti
Il sottotitolo di questo libro è già un esplicito invito alla lettura: “ Un libro da leggere prima di addormentarsi, dedicato a chi ha paura della matematica ”. Stando a queste parole e viste le attuali fortune di questa disciplina il libro può contare su molti potenziali lettori! Si tratta di un piacevole romanzo-favola in cui è raccontato, sotto forma di brevi avventure oniriche, lo sviluppo della singolare amicizia tra un ragazzo, Roberto, che odia la matematica insegnata a scuola, ed un diavoletto bizzarro ed astuto, il mago dei numeri, che fa visita in sogno a Roberto per dodici notti. Inizialmente per Roberto si tratta di un incubo, il prosieguo di quello che egli già vive a scuola con il suo perfido professor Mandibola. Nelle notti successive il sogno diventa invece sempre più piacevole: con fare accattivante il mago dei numeri guida progressivamente Roberto alla scoperta delle magie dei numeri primi, dei numeri triangolari, dei numeri di Fibonacci, del triangolo di Tartaglia, delle straordinarie proprietà dei numeri irrazionali… E'evidente che Enzensberger, che non è un matematico di professione, ma uno dei più noti scittori tedeschi contemporanei, autore di molti libri di narrativa e di saggistica, non pretende in questo libro di spiegare il significato della matematica (questione decisamente più profonda) o spiegare come si sviluppano le competenze matematiche più generali. Egli cerca invece di esemplificare come sia possibile far uso di alcuni semplici concetti matematici per trasformare lo studio della matematica da un incubo ad un sogno piacevole. Ci riesce molto bene presentando un modo semplice e coinvolgente di insegnare i numeri. Il libro contiene infatti raffinate ellucubrazioni numerologiche ricche di originali riferimenti alla struttura sintattica dei numeri. Il tutto è piacevolmente espresso in un linguaggio colorito ed usuale in cui i numeri naturali vengono detti numeri normalissimi , i numeri primi numeri principi , i numeri irrazionali numeri irragionevoli , le radici quadrate rape , elevare a potenza saltellare… Il libro è stato scritto per una bambina di dieci anni ed io ho voluto sperimentarne la lettura su mia figlia che ha appunto questa età. Ne è rimasta affascinata e lo ha gradito, anche se non compreso tutto, senza che io facessi nulla per coinvolgerla. Ma a ben riflettere si tratta di un libro decisamente per tutti : sia per coloro che come me hanno fatto della matematica e del suo insegnamento una scelta di vita e si trovano per questo a combattere quotidianamente snervanti battaglie, sia per coloro ai quali, come a Roberto, è capitato di dire “ odio qualsiasi cosa abbia a che fare con la matematica ”, ma non hanno avuto la fortuna di incontrare un mago dei numeri che riuscisse a riconciliarli con essa, sia per coloro ( e penso purtroppo che siano pochi) che la amano istintivamente. Cosa c'è di meglio per tutti allora della lettura di una favola su un argomento decisamente inusuale: la matematica , appunto! Una favola sulla matematica? Devo confessare che proprio questo ha fortemente incuriosito ...
Daniel Kehlmann
La misura del mondo
Feltrinelli, 2006 (Universale economica – Feltrinelli € 8,00)
Quantificare, misurare: un'ossessione comune per due personaggi fuori dal comune: Carl Friedrich Gauss e Alexander von Humboldt. Matematico e astronomo il primo, esploratore e naturalista il secondo. Tanto sedentario Gauss, quanto irrequieto Humboldt, si incontrano nel 1828, ormai avanti con gli anni, ognuno con le sue ossessioni sedimentate: è questo il punto di avvio del «romanzo scientifico e filosofico» di Kehlmann, che racconta la vita dei due personaggi immergendo la scienza nello svolgersi del quotidiano. Un quotidiano fatto di donne e di brillanti intuizioni matematiche per Gauss, mentre Humboldt passa anni nel Nuovo Mondo insieme al francese Aimé Bonpland, misurando montagne, contando pidocchi e cercando fiumi. I due scienziati, tra i più celebri nella propria epoca, sono la doppia faccia dell'Illuminismo: aspirazione al controllo della realtà attraverso la matematica e la continua misurazione, perché ciò che è quantificabile non fa paura, e la luce della ragione che procede di pari passo con i numeri. Il tutto avviene sullo sfondo di un mondo in fermento sociale e culturale: le colonie che cambiano di mano e iniziano il lungo percorso verso l'indipendenza, Napoleone e la Restaurazione, la nuova Russia che si affaccia all'Europa, le nuove navi a vapore. Con ironia leggera, Kehlmann mette in scena la vita dello scienziato più che la scienza. Questa si presenta piuttosto come lo zeitgeist, ciò che fa sì che Humboldt in viaggio dalla Prussia alla Cina sia scortato come un ministro e accolto con tutti gli onori lungo tutto il percorso, mentre Napoleone risparmia Gottinga per rispetto di Gauss (o almeno così piace ripetere al matematico). Pur non essendo perfettamente riuscito nella scrittura, il romanzo è comunque una lettura piacevole, che introduce nel clima di un'epoca chiave per la nostra cultura.
di Mauro Capocci
KITTY FERGUSON
L'UOMO DAL NASO D'ORO Tycho Brahe e Giovanni Keplero: la strana coppia che rivoluzionò la scienza
LONGANESI - Pag. 392 - ed. 2003 - Euro 18.00
Nel periodo che va da Copernico a Newton (circa un secolo e mezzo) si realizza il passaggio di una scienza ancora pesantemente condizionata da lasciti del Medioevo alla scienza moderna.
Fra coloro che contribuirono a renderlo possibile ci sono Tycho Brahe, "l'uomo dal naso d'oro", e Keplero, il matematico che, fondandosi su uno scarto minimo fra i propri calcoli e le osservazioni di Tycho, scardinò l'astronomia tradizionale, scoprendo le orbite ellittiche e un universo regolato non più dalla geometria ma dalla fisica. Questo libro, che chiarisce uno snodo cruciale della rivoluzione scientifica, è una sorta di doppia biografia, ambientata in un periodo di grandi trasformazioni compreso fra Riforma luterana e la Controriforma.
Nessuno dei due personaggi corrisponde appieno all'immagine dello scienziato moderno. Tycho Brahe riuscì a portare l'astronomia pretelescopica a livelli di precisione insuperabili. Ma il suo spirito indipendente non riuscì ad affrancarsi del tutto dall'eredità del mondo antico. La sua ambizione di superare Tolomeo e Copernico, introducendo un nuovo sistema geo-eliocentrico, risultò vana.
Anche Keplero, che consegnò a Newton le tre leggi del moto planetario, fu mosso soprattutto dalla ricerca delle armonie che avevano ispirato Dio nella creazione del mondo. Il libro della Ferguson magistralmente riesce a catturare queste situazioni
Malba Tahan
L'uomo che sapeva contare
Salani, 1996 € 13,00
Malba Tahan è lo pseudonimo di un noto matematico brasiliano, Jùlio César de Mello e Souza. Alla memoria dei sette grandi geometri cristiani o agnostici e dell'indimenticabile matematico Abu Jafar Muhammed ibn-Musa al-Kwarizimi, dedica pagine di leggenda e fantasia. Con questo libro ci avvicina al misterioso mondo dei numeri e più in generale della matematica, intesa sia come applicazione a problemi concreti sia come possibilità di penetrare nelle straordinarie relazioni tra i numeri.
L'avventura di Beremiz Samire, l'Uomo Che Contava, comincia quando riceve quattro mesi di meritate 'ferie'; in questa occasione si reca a Baghdad, dove le sue abilità nel calcolo si rivelano di grande utilità. Per prima cosa riesce a fare una suddivisione che sembrava impossibile. Tre fratelli litigano sulla suddivisione dell'eredità ricevuta dal padre [...].
Da qui in avanti la vita dell'Uomo Che Contava è tutto un proseguirsi di successi.
Più che un romanzo, la storia è una fiaba da Mille e una notte. Altro non poteva essere, visto che l'abilità nel calcolo trasforma il protagonista, un semplice pastorello, in un uomo ricco, famoso, riverito da potenti e saggi e gli consente di trovare anche l'amore. La storia poteva concludersi a pieno titolo con il classico ... e vissero felici e contenti: Beremiz Samir preferisce ringraziare Allah che ha creato la donna, l'amore e la matematica!
Hawking Stephen - Hawking Lucy
La chiave segreta per l'universo
Mondadori, 2007 (Oscar - € 9,00)
George vive con il suo maiale domestico Fred e due genitori ecoguerrieri che vorrebbero fare del figlio un coltivatore biologico, anche se a lui, più che a terra, piace guardare in cielo per contare le stelle. Un giorno, grazie a una visita non autorizzata di Fred nel giardino accanto, il ragazzo conosce i suoi nuovi vicini: la fantasiosa Annie, il suo papà scienziato Eric, e anche Cosmos, il computer parlante più potente del mondo. Cosmos è in grado di aprire, al centro del salotto, una porta sulla vasta oscurità dello spazio, attraverso la quale Eric mostrerà ai ragazzi le meraviglie dell'universo, come nasce e muore una stella, o come si formano i pianeti. George e Annie viaggeranno su una cometa, ghiacciata come una grande palla di neve sporca, affronteranno tempeste di asteroidi e buchi neri, ma soprattutto dovranno proteggere Cosmos da chi vuole impadronirsi dei suoi poteri...I concetti più astratti e apparentemente inavvicinabili sono resi percepibili attraverso immagini immediate, con la lucidità e l’originalità che solo un genio come Hawking può avere. Il lettore si trova davanti a un Universo che sorride, finalmente comprensibile
Roy Lewis
Il più grande uomo scimmia del Pleistocene
Adelphi, 1992; pag. 178 (gli Adelphi - € 8,00)
"Il libro che avete tra le mani è uno dei più divertenti degli ultimi cinquecentomila anni. Detto così alla buona, è il racconto comico della scoperta e dell'uso, da parte di una famiglia di uomini estremamente primitivi, di alcune delle cose più potenti e spaventose su cui la razza umana abbia mai messo le mani: il fuoco, la lancia, il matrimonio e così via. È anche un modo di ricordarci che i problemi del progresso non sono cominciati con l'era atomica, ma con l'esigenza di cucinare senza essere cucinati e di mangiare senza essere mangiati." (Dalla presentazione di Terry Pratchett)
Il libro, pur essendo dichiaratamente divertente, risulta in realtà pervaso da una ironia sottile, un filo di umorismo che si intreccia ad ogni vicenda narrata e che quindi richiede una lettura attenta.
TRAMA:
La narrazione è affidata al figlio Ernest, cronista attento e minuzioso (Roy Lewis è – ricordiamo – principalmente giornalista) e intorno a lui ruotano i familiari tra cui spiccano Oswald, William e le zie Mildred, Aggie e Nellie, nomi inglesissimi che fanno di questi personaggi parodia di una petulante “middle class” inglese trasferita con la tecnica dell’anacronismo nella Preistoria e con sarcasmo postcoloniale proprio in Africa. Zio Vania si differenzia dagli altri protagonisti non soltanto per il suo nome di origine slava e il suo collegamento intertestuale con un noto personaggio di Cechov, ma per le sue idee conservatrici assolutamente contrarie a qualsiasi forma di evoluzione; in un dibattito riconducibile all’opposizione binaria natura vs progresso ripete la sua argomentazione come un ritornello “Davvero, stavolta l’hai proprio fatta grossa, Edward ” e Edward, paladino dell’evoluzione, difende ogni volta a spada tratta ciò che scopre o inventa. Al lettore è lasciato il compito, se lo ritiene opportuno, di riflettere su tematiche anche serie ma sempre alleggerite da una scrittura ironica.
Guedj Denis
Zero o la cinque vite di Aémer
TEA, 2009; pag. 300 (TEADUE - € 8,60)
3000 a.C. – Uruk, bassa Mesopotamia. Tanmuzzi, ricco pastore manda un vaso in dono ad Aémer, sacerdotessa dell’Amore. Al momento della consegna, il vaso viene [...]
2000 a.C. – Ur. In un locale di Ur, Aémer lavora come kezertu, prostituta. Nelle sue giornate libere si incontra con Adappa, un giovane che studia per diventare scriba, perché le insegni a scrivere. Una sera, alla locanda arriva Unzu, nuovo responsabile dell’irrigazione [...]
500 a.C. – Babilonia. Rientrata da poco a Babilonia, Aémer, oniromante (ovvero interpretatrice di sogni), incontra il fratello Hattâru, da cui era stata allontanata anni prima. Hattâru, che passa il suo tempo nell’osservatorio centrale di Babilonia, sopra la ziggurat più famosa [...]
IX sec. d.C. – Baghdad. Una giovane donna, di nome Aémer, sta rubando dei libri e Mohand, alla ricerca di opere scientifiche, si accorge di quello che lei sta facendo e le si avvicina per chiedergliene il motivo. Parlando, Mohand le racconta di essere alla ricerca di un libro raro, che spazza via gran parte dell’ambiguità nella scrittura dei numeri [...]
Primavera 2003 – Baghdad. Aémer, archeologa in Iraq durante la seconda guerra del golfo, viene ritrovata da Obeid, un partigiano irakeno, in fondo a un cratere scavato da un mortaio. Si recano insieme a Uruk, dove le loro strade [...].
Caratteristica principale del libro è il fatto che i numeri vengono presentati come una metafora della vita, mentre lo zero, con lo scorrere dei secoli, si inserisce nella quotidianità. Il libro è composto da cinque diverse storie, che hanno come protagonisti l’amore, i numeri e Aémer, di volta in volta archeologa, sacerdotessa dell’amore, prostituta, oniromante, ladra e danzatrice. Apparentemente slegate, le storie fanno da sfondo all’evoluzione della scrittura dei numeri e alla comparsa dello zero.
Adatto anche a chi non ha preparazione matematica, il libro può appassionare chiunque, offrendo uno spaccato della storia e della cultura dell’Iraq.
Guedj Denis
Il metro del mondo
TEA, 2007; pag. 331 (SAGGISTICA TEA - € 8,60)
Nell'agosto del 1788 Luigi XVI, ancora per poco Re di Francia, convoca gli Stati generali. Il regolamento permette alle assemblee elettorali, rappresentanti la nobiltà, il clero e il popolo, di far pervenire al re le proprie doglianze e aspettative. Fra le altre emerge la diffusa richiesta di uniformare le misure sull'intero territorio del Regno, fino a quel momento sottoposte alla discrezione dei signori locali. È una richiesta di uguaglianza, come le tante che danno origine alla Rivoluzione e che l'assemblea si incarica di esaudire. Viene definito un sistema di misure basato su un'unità desunta dalla Natura: si misurerà un quarto di Meridiano e la sua decimilionesima parte sarà il metro.
“Dalle prime richieste di uniformare i pesi e le misure avanzate nei cahiers de doléances del 1788 sino ai lavori delle commissioni incaricate dalla Convenzione di presentare le soluzioni possibili, Guedj racconta la nascita e il successo del metro, che, nato repubblicano, s'imporrà con Napoleone, così che da allora la decimilionesima parte di un meridiano terrestre sarebbe stata l'unità di misura più universalmente adottata e la matrice di altre misure universali. Saggio di storia, seppure di tono romanzesco, accompagnato da minute delucidazioni tecniche in cui si mette in scena un affascinante capitolo della Rivoluzione francese” [ di Dino Carpanetto]
Dal metro si giungerà al metro quadrato e al metro cubo, quindi al chilo (peso di un decimetro cubo di acqua distillata) e al franco (moneta d'argento del peso di cinque grammi). Lo 'spirito di sistema' prende definitivamente il sopravvento, la piccola e avvincente storia ripercorsa da Guedj si incrocia con la grande Storia, restituendoci in toni avventurosi e a tratti picareschi l'avverarsi di un sogno.